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Trevi, la storia

L’origine di Trevi è molto antica. Autori latini la classificano come città degli Umbri, ma nel suo territorio stanziarono civiltà preistoriche. In età imperale, quando fu ripristinato l’antico corso della via Flaminia, la città acquistò grande rilevanza perché in pianura si sviluppò una “civitas” con edifici monumentali di cui rimangono numerosi resti. Sul colle rimase l’arce fortificata con robuste mura del I sec. a.C. tuttora visibili.

Anticamente Trevi aveva giurisdizione su gran parte della valle sottostante fino ai Monti Martani e su molte “ville” della zona montana ad est. E’ stata sede di diocesi fino all’inizio del II millennio.

Fu gastaldato longobardo e agli inizi del XIII secolo divenne libero comune. Alleatasi con Perugia per difendersi da Spoleto si trovò più volte in contesa con i comuni vicini. Subì il dominio di vari capitani e del vicariato dei Trinci di Foligno fino al 1438. Tornata al diretto dominio della Chiesa sotto la legazione di Perugia, seguì le sorti dello Stato Pontificio fino all’unificazione.

Nel basso Medioevo e nel Rinascimento Trevi ebbe il suo periodo migliore, caratterizzato da importanti commerci (veniva chiamata “il porto secco”) e da una vivace attività culturale. Nel 1469 fu eretto uno dei primi Monti di Pietà e nel 1470 si impiantò una grande tipografia gestita dalla società tipografica, la prima di cui si abbia memoria.
Nel 1784 papa Pio VI reintegrò Trevi al titolo di città.

 

Panorama Trevi

Trevi è tra le città più rinomate dell’Umbria.

Sorta in epoca romana nei pressi della via Flaminia e delle rive del Clitunno, si trova vicino ad Assisi, a Spello e a Montefalco, zona del vino Sagrantino.

E’ conosciuta come la Città dell’Olio ed è inserita nella lista dei Borghi più belli d’Italia.

Immersa tra gli ulivi, conserva testimonianze romane, come le poderose mura (I secolo a.C.) che cingono il centro abitato, e medievali come la porta del Bruscito, la porta del Cieco, la porta San Fabiano e l’arco del Mostaccio.

Lungo il percorso che sale al centro storico si incontra il Santuario della Madonna delle Lacrime, con struttura a croce latina irregolare e rappresenta un significativo esempio del Rinascimento in Umbria. Tra le cappelle affrescate meritano attenzione la Adorazione dei Magi del Perugino (1522) e la Deposizione di Giovanni di Pietro detto lo Spagna (1520).

Cuore del centro storico è Piazza Mazzini, chiusa ad angolo dal Palazzo comunale del XIII secolo e dalla torre civica. Nei pressi c’è il Teatro Clitunno, costruzione del XIX secolo ad opera dell’architetto Domenico Mollaioli. Dopo il restauro del 1993, il teatro è stato inserito nei circuiti regionali ed ospita numerosi spettacoli.

Trevi_centro_storico

Sempre nel centro storico si trova la Chiesa di San Francesco, un edificio del XIV secolo in stile Gotico, eretta per onorare il Santo che aveva predicato a Trevi nel 1213. Sopra il portale presenta un affresco trecentesco e all’interno custodisce il sepolcro del XIV sec. di Giacomo Valenti, resti di affreschi del XIV e XV secolo, un organo monumentale del 1509 ed un Crocifisso del XIV secolo, opera del Maestro del Crocifisso di Trevi.

L’ex convento annesso alla chiesa ospita il complesso museale dove sono raccolte opere d’arte di San Francesco con dipinti dal XIV al XVII sec. ed il Museo Regionale della Civiltà dell’Olio.

Chiesa_sant_emiliano

La Chiesa di Sant’Emiliano è intitolata al primo vescovo di Trevi, patrono della città.

Realizzata in stile romanico, ma più volte rivisitata nei secoli successivi, presenta in facciata un bel portale quattrocentesco coronato da un timpano con un pregevole altorilievo raffigurante ‘Sant’Emiliano tra i Leoni’.

Altre opere degne di nota sono la Cappella di San Girolamo affrescata dallo Spagna e da Tiberio di Assisi, l’adiacente chiesa di San Martino con l’annesso convento, la chiesa del Crocifisso, il convento di Santa Chiara e l’adiacente chiesa di Santa Croce.

Oltre agli edifici sacri, degni di nota sono alcuni palazzi della città tra i quali il Palazzo Lucarini sede del Trevi Flash Art Museum, dove sono ospitate mostre internazionali di arte contemporanea, il Palazzo Natalucci dalle caratteristiche porte arabe e il Palazzo Valenti che conserva una delle più antiche raccolte archeologiche dell’Umbria.

La verde collina che ospita questo antico borgo offre numerose possibilità per le attività all’aria aperta: visite guidate e passeggiate nei campi alla scoperta delle erbe selvatiche e del loro impiego nella civiltà contadina, si possono praticare biking, orienteering, bird watching, equitazione.

Nei pressi di Trevi ci sono le Fonti del Clitunno che formano uno specchio di acqua limpida circondato da una fitta vegetazione di salici piangenti e di pioppi che conferiscono all’ambiente un’atmosfera suggestiva e romantica.

Trevi_fonti
Trevi_gastronomia

La tradizione gastronomica umbra ha radici molto antiche e legate ai prodotti della terra come l’olio extravergine d’oliva e il sedano nero utilizzato per preparare salse, crostate e ripieni di carne. La cucina è rustica a base di zuppe e insalata a base di farro, orzo e legumi locali. Tra i prodotti locali ci sono gli insaccati di maiale, il formaggio pecorino e il miele.

Il Trebbiano (da Trebia, Trevi in latino) è il vino locale: di colore oro carico è un vino complesso dove convivono intensità e varietà di aromi. In questa zona si produce un olio di oliva extravergine tra i migliori al mondo, aromatico, corposo e dal sapore deciso con caratteristiche di fruttato amaro e piccante in armonia tra loro.